Buone notizie per chi ha in programma di sostituire il proprio impianto di climatizzazione. Sono infatti ancora attivi due bonus, nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie, che permettono di beneficiare di importanti detrazioni fiscali dal 50 al 65%. E’ interessante scoprire quali siano le caratteristiche e diversi contesti in cui possono essere applicati, così da effettuare una scelta consapevole anche all’interno di lavori di riammodernamento più ampi.
Qualunque sia la situazione, l’indicazione è univoca e chiara: scegliendo i sistemi di condizionamento tecnologicamente più avanzati, è possibile risparmiare sia immediatamente con le agevolazioni fiscali sia in prospettiva, grazie a una diminuzione dei consumi energetici. Ancora, conviene effettuare i lavori il prima possibile, ovviamente affidandosi a degli esperti del settore: Brezza Clima assicura ai propri clienti una serie di servizi chiavi in mano, che vanno dal sopralluogo per identificare le soluzioni più adatte fino alla manutenzione periodica dell’impianto.
Le due tipologie di bonus
Le detrazioni per la sostituzione dei climatizzatori possono essere suddivise in due categorie principali: il bonus casa, destinato alle ristrutturazioni edilizie, e l’ecobonus, incentivo per gli interventi di riqualificazione energetica. Il bonus casa offre una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per la sostituzione degli impianti di climatizzazione. Questa detrazione è applicabile per interventi eseguiti fino 31 dicembre 2024, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità abitativa.
Dopo il 1° gennaio 2025, il massimale scenderà a 48.000 euro, con una detrazione del 36%.Per usufruire dell’ecobonus al 65% devono essere soddisfatti alcuni requisiti. L’intervento di sostituzione dei climatizzatori deve rientrare tra le categorie previste per il risparmio energetico, e i nuovi impianti devono essere dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o di apparecchi ibridi composti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione. L’aliquota di agevolazione fiscale sale al 65% per le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di generatori d’aria calda a condensazione, con un limite massimo di 30.000 euro.
Chi può beneficiarne
L’ecobonus al 65% è accessibile a tutti i contribuenti che sostengono spese per la riqualificazione energetica e possiedono un diritto reale sulle unità immobiliari all’interno dell’edificio.
Gli edifici devono essere “esistenti” alla data d’inizio dei lavori, ovvero accatastati o in corso di accatastamento, e devono essere in regola con il pagamento dei tributi. Inoltre, gli edifici devono essere dotati di impianto di climatizzazione invernale.
Le spese ammissibili
Le spese ammissibili per il bonus casa e l’ecobonus includono il smontaggio e la dismissione degli impianti di climatizzazione esistenti, la fornitura e l’installazione di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche, nonché le opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione dell’impianto termico con una pompa di calore. Tra le spese detraibili rientrano anche gli interventi sulla rete di distribuzione, i sistemi di accumulo, i sistemi di trattamento dell’acqua, i dispositivi di controllo e regolazione e i sistemi di emissione.
Inoltre, le prestazioni professionali necessarie, come la produzione della documentazione tecnica e la direzione dei lavori, sono comprese tra le spese ammissibili. Come ha precisato l’Agenzia delle Entrate, le detrazioni fiscali non sono cumulabili, il che significa che il contribuente deve scegliere tra il bonus casa e l’ecobonus, rispettando gli adempimenti specifici previsti per l’agevolazione scelta.