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Condizionatore malfunzionante: come capire se conviene ripararlo o sostituirlo?

L’estate sta finendo… Non è solo il ritornello di una famosa canzone, ma è la dura realtà: le giornate si accorciano, le temperature si abbassano, il condizionatore si usa sempre meno. Però, approfittando delle ultime occasioni in cui lo si accende, questo è il momento perfetto per fare una sorta di check up dell’impianto.
In poche mosse, che illustriamo qui, è possibile comprendere i segnali di eventuali malfunzionamenti e soprattutto capire se vale la pena riparare il climatizzatore se qualcosa non va oppure sostituirlo con un modello più recente.

Purtroppo il condizionatore, come qualsiasi altro elettrodomestico, non dura per sempre. Col tempo, può iniziare a mostrare segni di usura, malfunzionamenti o perdita di efficienza. In ogni caso, è il momento migliore per una valutazione: i tecnici sono più liberi dopo il superlavoro estivo e qualsiasi decisione potrà essere presa senza fretta e con consapevolezza.
Brezza Clima mette a disposizione le sue squadre di tecnici qualificati per sopralluoghi, servizi di manutenzione e soprattutto offre la più ampia scelta di modelli delle migliore marche tra cui scegliere un nuovo condizionatore.

In ogni caso, ecco un veloce prontuario che può aiutare a valutare se è il momento di riparare o sostituire il climatizzatore.

Età dell’impianto

Uno dei principali fattori da considerare è l’età dell’impianto. In genere, un condizionatore ha una vita utile di circa 10-15 anni, a seconda del tipo, della marca e della manutenzione effettuata nel tempo. Se l’impianto ha più di 10 anni e inizia a dare problemi, potrebbe essere più conveniente sostituirlo. I nuovi modelli di climatizzatori sono molto più efficienti dal punto di vista energetico e potrebbero ridurre significativamente i costi della bolletta elettrica.
D’altro canto, se l’impianto è relativamente nuovo e ha solo qualche anno, una riparazione potrebbe essere la soluzione più logica, soprattutto se il problema è isolato.

Costo delle riparazioni

Un altro elemento fondamentale da valutare è il costo delle riparazioni. Se ci si ritrova a chiamare il tecnico frequentemente e i costi delle riparazioni stanno iniziando a sommarsi, è un chiaro segnale che il condizionatore è vicino alla fine del suo ciclo di vita. Come regola generale, se il costo della riparazione supera il 50% del prezzo di un nuovo impianto, la sostituzione è la scelta più conveniente sotto il profilo economico.

Inoltre, è importante tenere presente che, anche se il costo di una singola riparazione sembra sostenibile, interventi sempre più frequenti nel lungo termine possono costare di più rispetto all’acquisto di un nuovo impianto affidabile ed efficiente.

Efficienza energetica

L’efficienza energetica è un altro aspetto da considerare. I vecchi impianti di climatizzazione, soprattutto quelli di oltre 10 anni, tendono a essere molto meno efficienti rispetto ai modelli moderni. Questo significa che consumano più energia per ottenere gli stessi risultati. In sintesi, ci si ritrova con bollette più alte.

I nuovi apparecchi sono progettati per essere molto più efficienti, grazie a miglioramenti tecnologici come i compressori a velocità variabile e l’uso di refrigeranti ecologici. Questi impianti non solo fanno risparmiare denaro nel lungo periodo, ma sono anche più rispettosi dell’ambiente.

Se si nota che le bollette energetiche sono salite alle stelle senza un motivo ragionevole, e il condizionatore ha già diversi anni di attività sulle spalle, un nuovo impianto rappresenta la soluzione più opportuna.  

Livello di comfort

Il climatizzatore dovrebbe garantire una ambiente confortevole, mantenendo una temperatura costante e piacevole. Se si nota che il sistema fatica a raffreddare (o anche riscaldare a seconda dei modelli), che impiega molto tempo a raggiungere la temperatura desiderata, o che crea fastidiosi sbalzi di temperatura, è probabile che ci sia qualcosa che non va.

Questo problema può essere dovuto a un’unità sottodimensionata, vecchia o semplicemente mal funzionante. Un tecnico saprà consigliare se vale la pena riparare oppure procedere con la sostituzione.

Rumore eccessivo

Un condizionatore ben funzionante dovrebbe essere relativamente silenzioso. Se l’impianto inizia a fare rumori insoliti, come cigolii, vibrazioni o ticchettii, potrebbe essere un segnale di un problema meccanico. Spesso il malfunzionamento si risolve con una riparazione.
Però, se il rumore persiste anche dopo l’intervento del tecnico, potrebbe indicare che il motore o il compressore si stanno deteriorando.

Problemi con il refrigerante

Molti vecchi impianti di climatizzazione utilizzano refrigeranti che oggi sono in via di eliminazione a causa del loro impatto ambientale. I modelli più recenti utilizzano infatti refrigeranti più ecologici come l’R-410A o l’ancor più nuovo l’R-32, molto più sostenibili ed efficienti sotto il profilo energetico.
In questo caso, la sostituzione è l’indicazione migliore.

Conclusione

Decidere se riparare o sostituire un impianto di climatizzazione dipende da diversi fattori, tra cui l’età, l’efficienza, i costi di riparazione e il livello di comfort che offre.
Se l’impianto è vecchio, inefficiente o richiede frequenti (nonché costose) riparazioni, potrebbe essere più conveniente investire in un nuovo modello. E’ altrettanto vero che una manutenzione professionale serve a prolungare la vita dell’impianto.
Nel dubbio, il consiglio migliore è quello di consultare un tecnico specializzato così da prendere la decisione giusta.